Varallo e la Valsesia

Il nostro viaggio a spasso nel Vercellese comincia con una selezione di manifesti di promozione turistica per un’ estate valsesiana.
Si tratta di manifesti pubblicitari provenienti dal fondo AZIENDA AUTONOMA DI SOGGIORNO E TURISMO IN VALSESIA conservati presso la sezione di Archivio di Stato di Varallo.
La Valsesia con la sua la capitale culturale e amministrativa Varallo ed il suo Sacro Monte è stata meta di pellegrinaggi e quindi luogo di ospitalità fin dalla fine del XV secolo.
La cittadina sorge nel punto in cui il fiume Sesia, originato dai ghiacciai del Monte Rosa, incontra il torrente Mastallone, uno dei suoi principali affluenti. Il torrente, proveniente da nord, divide i rioni antichi della città da quelli più moderni.
Tra metà Ottocento e i primi del Novecento numerosi sono i villeggianti italiani e stranieri che, attirati dalle vette del Monte Rosa, e alla ricerca di pace, natura, riposo, cura del corpo e dello spirito scelgono come loro destinazione ideale la Valsesia. Le montagne di questa valle, ancora oggi, rendono il soggiorno particolarmente piacevole per chi ama camminare nella natura, tra gli alpeggi e le vallate incontaminate.
Varallo è anche una vera e propria città d’arte: è sede infatti di una importante pinacoteca, istituita nel 1885, ricca di opere d’arte legate al territorio piemontese. Conosciuta in particolare per il Sacro Monte, che si leva maestoso sulla collina sopra la città, Varallo è ricca di tante altre testimonianze artistiche, in particolare pittoriche ed architettoniche. Notevoli sono i cicli affrescati di Gaudenzio Ferrari, pittore, scultore e architetto valsesiano, che visse a cavallo tra 1400 e 1500, descritto in questo modo dal Vasari: «(…) pittore eccellentissimo, pratico et espedito, che a fresco fece per Milano molte opere, e particularmente à frati della Passione un Cenacolo bellissimo, che per la morte sua rimase imperfetto. Lavorò ancora ad olio eccellentemente, e di suo sono assai opere a Vercelli e a Verallo molto stimate da chi le possiede.»

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Di seguito le descrizioni delle immagini presenti nella galleria sottostante:


N. 1 - Gaudenzio Ferrari


I dipinti di Gaudenzio Ferrari (1475/1480 – 1546) si fanno ammirare in diverse chiese della cittadina, tra cui la chiesa di Santa Maria delle Grazie, posta all’inizio della strada che conduce al Sacro Monte, e la graziosa cappella della Madonna di Loreto. Questa, situata in posizione isolata a metà strada tra la frazione di Roccapietra e l'abitato di Varallo e raffigurata nel manifesto qui riprodotto, rappresenta un pregevole esempio di architettura rinascimentale ed è decorata, internamente ed esternamente, da cicli di affreschi, alcuni dei quali sono appunto opera di Gaudenzio Ferrari.

N. 2 - La Valsesia

In questo manifesto si racchiude in un’unica immagine lo spirito valsesiano. Una bambina vestita con l’abito tradizionale valsesiano che ha la particolarità di avere la camicetta con inserti del prezioso puncetto valsesiano (tipo di pizzo eseguito con ago e filo) e una balza finale rossa nella gonna. La bimba siede tra i verdi prati degli alpeggi accanto ad una pecorella. Alle sue spalle svetta la cima del Monte Rosa e scorre impetuosa la Sesia ai piedi del Sacro Monte di Varallo.

N. 3 - L'accoglienza

Sulle rive del Mastallone sorgeva uno degli alberghi più importanti della città, nati tra ‘800 e ‘900 per rispondere alla domanda sempre più crescente di ospitalità: l’Albergo della Posta, riprodotto nella foto, e, come appare evidente, non più in funzione. È ancora possibile intravedere sulle pareti un po’ scrostate il nome dell’albergo tradotto nelle principali lingue europee: Hotel de la Poste, Gasthof zur Post, Post Hotel. In questo periodo entra in funzione anche lo stabilimento Idroterapico e climatico, capace di offrire ai frequentatori appartenenti all’alta società dell’epoca servizi all’avanguardia per i tempi come terrazze, ascensori, biblioteche, sala da ballo, una piscina 300 metri quadrati, moderni impianti idroterapici, bagni a vapore, gabinetti per la ginnastica medica, sale per i massaggi. Tutto intorno sorgeva un grande parco ricco di vegetazione esotica.

N. 4 - Collegiata di S. Gaudenzio

Ad opera del celebre pittore Gaudenzio Ferrari è il Polittico eseguito per la Collegiata di San Gaudenzio, la chiesa dedicata al patrono di Varallo. Costruita sopra un promontorio roccioso nel centro della cittadina vecchia domina dall’alto la piazza principale, alla quale è collegata tramite un’ampia scalinata.

N. 5 - Il centro storico

Imperdibile è la passeggiata attraverso le stradine del centro storico su cui si affacciano antiche botteghe artigiane le cui insegne mostrano ancora i nomi dialettali delle diverse attività. Camminando per gli stretti vicoli del centro si incontrano edifici in stile rinascimentale e barocco e, alzando lo sguardo, si possono notare particolari architettonici e decorativi: portali, balconate in ferro battuto. Nell’immagine un curioso comignolo “a tortiglione”.